Storia della Vodka

LA VODKA

Di Filippo Schiaffino – Storia della Vodka

 

STORIA 

La “Vodka” nasce nell’Est Europa, ma come per tanti altri distillati è difficile stabilirne realmente l’inventore. Infatti la Russia e la Polonia da moltissimi anni si contendono la paternità sia del nome che della produzione.

 

Il termine “Vodka”, che in varie lingue slave coincide al diminutivo dei termini corrispondenti all’italiano “acqua”, appare per la prima volta come traccia scritta in Polonia nel 1405. La parola “Vodka” stava ad indicare un distillato leggero e pulito nel gusto, ma non di certo nel grado alcolico, infatti molte qualità di vodka superavano tranquillamente il 50% di alcool.

Nel 1520 nella sola Danzica in Polonia operavano già più di 60 distillerie ufficiali mentre qualche anno dopo anche la Russia ne regolamentò la produzione.

 

In Europa la storia della Vodka ha invece un percorso diverso, fu infatti inizialmente diffusa da Napoleone, anche se con scarso successo. Egli ebbe modo di conoscere il distillato nella campagna di Russia del 1812 e lo utilizzava per scaldare le sue truppe, infatti Napoleone considerava la Vodka l’unico rimedio all’attacco del nemico più temibile, il freddo dell’inverno russo.

La vera e propria affermazione della bevanda in Europa però arrivò dopo la rivoluzione Russa del 1917, quando parecchi esuli Russi emigrarono in Francia per salvarsi dalle epurazioni di massa volute dal regime comunista. Il più importante tra gli esuli è sicuramente Smirnoff, ma sono da ricordare anche Romanoff e Keglevich, il quale trovò rifugio in Italia a Trieste.

Qualche anno più tardi si diffuse anche negli Stati Uniti e nel 1975 arrivò addirittura a sorpassare le vendite del Bourbon Whiskey.

Oggi è uno degli alcolici più diffusi su scala mondiale ma la storia della Vodka non finisce qui. 

 

PRODUZIONE

La Vodka è un distillato di cereali, o più precisamente di tutto ciò che contiene amidi. Questo prodotto alcolico viene ottenuto da almeno 3 tipi di distillazione:

  • Dalla prima si ottiene la “Brantowka”, wodka bruciata 15°.
  • Per la seconda si ottiene la “Prostka”, vodka rustica 30°.
  • Dalla terza si ottiene “L’Okovita”, acquavite 70°.

 

In seguito si può filtrare il distillato utilizzando il carbone attivo per eliminare i sentori sgraditi, in modo da ottenere un prodotto neutro. Di solito però, piuttosto che filtrare, si preferisce effettuare una distillazione più accurata per mantenere gli aromi caratteristici.

Con successivi allungamenti di acqua piovana, distillata o sorgiva, si ottiene la gradazione con la quale la Vodka verrà messa in commercio, diventando il distillato perfetto che accompagna molti dei drink più famosi di questo secolo.

photo credit: m.szimpatika.hu