IL BLOODY MARY
La storia del Bloody Mary è ricca di curiosità, ed è inoltre uno di quei drink che da sempre divide gli amanti del mondo del beverage, a causa della presenza del succo di pomodoro.
A dir la verità non ci sono molti dubbi riguardanti la creazione di questa bevanda. Infatti è abbastanza certo che fu preparato per la prima volta da George Jessel attorno al 1939. La ricetta, però, era diversa da quella che conosciamo noi oggi, in quanto erano presenti solo la vodka ed il succo di pomodoro.
Qualche anno prima, nel 1934, pare fosse in voga negli USA un cocktail simile al Bloody Mary con il Gin al posto della Vodka, a causa del fatto che in quegli anni il distillato russo era molto difficile da reperire. Il drink in questione si chiamava “Red Snapper”.
Colui che diede vita al cocktail odierno è Fernand Petiot, un barman dell’Hotel St. Regis di New York (lo stesso barman che aveva creato il “Red Snapper” sopra citato). Petiot, negli anni 40, grazie alla diffusione della Vodka, ebbe l’intuizione di prendere spunto dalla ricetta del 1939 di George Jessel, che come detto conteneva solo Vodka e succo di pomodoro, e aggiungerci quasi tutti gli ingredienti che tutt’ora completano il drink (succo di limone, sale, pepe, tabasco e worchestershire sauce).
Fu lo stesso Fernand Petiot a confermare questa versione in un’intervista del 1964, quando disse: “Io ho dato il via al Bloody Mary odierno. George Jessel disse di averlo creato, ma non era altro che vodka e succo di pomodoro quando lo rilevai io.”
Nel 1960 la ricetta odierna venne definitivamente ultimata, quando venne aggiunta anche la gamba di sedano. Il tutto accadde quando un cliente che stava bevendo il cocktail decise di mescolarlo con la gamba di sedano, che i camerieri stavano servendo come appetizers.
Se, come detto, le origini del cocktail sono abbastanza certe, la stessa cosa non la si può dire per le origini del nome.
Alcuni sostengono che derivi dalla regina d’Inghilterra Maria Tudor I, che era soprannominata “Maria la sanguinaria”. Altri dichiarano che sia stata l’attrice Mary Pickford ad ispirare il termine. Altri ancora invece sono convinti che il nome abbia a che fare con una cameriera chiamata “Mary” che serviva spesso il cocktail ai suoi clienti.
Non si sa quale sia la versione corretta, ma è certo che una donna sia stata determinante nella scelta del nominativo.