Storia del Vermut

IL VERMUT

Presente in molti tra i cocktail più famosi al mondo, il vermut rappresenta un orgoglio tutto italiano.

 

La sua creazione risale ad un’intuizione di Antonio Benedetto Carpano del 1786. Il distillatore, che all’epoca aveva solo 22 anni, era alla ricerca di una nuova bevanda da poter preparare nella sua bottega. Decise di miscelare due prodotti tipici del Piemonte, luogo in cui viveva. Scelse perciò di unire un vino bianco ed una trentina di aromi, che lasciò in infusione con alcol e zucchero. Una volta ottenuto il distillato dovette dargli un nome: Vermouth, in onore della Germania e del suo poeta preferito, Goethe. Vermouth infatti proviene da wermut, una parola tedesca che significa artemisia, o assenzio maggiore, ingrediente che non manca mai nel liquore.

 

Dopo l’intuizione più importante riguardante il distillato, ne seguì una seconda, che permise al vermut di diventare famoso ed apprezzato fino ai giorni nostri. Infatti Carpano mandò una cassa del liquore alla corte di Re Vittorio Amedeo III di Savoia, al quale piacque a tal punto che divenne subito conosciuto ed apprezzato in tutta la nobiltà. Grazie a questa mossa Carpano diede una svolta alla sua attività, che da semplice bottega si trasformò in una distilleria. 

 

Ad oggi il vermut è rimasto fedele a se stesso: composizione al 75% di vino, a cui Carpano affiancò ben presto il rosso al bianco, e scelta selezionata degli aromi. Lo possiamo trovare nelle ricette di alcuni drink celeberrimi quali Martini, Americano, Manhattan e Negroni.

Photo credit: vanityfair.com