IL MOJITO
Si narra la storia del Mojito abbia inizio nel XVI secolo, e che sia stato ideato dal pirata inglese Sir Francis Drake. Il corsaro, in seguito alla circumnavigazione del mondo, arrivò con la sua nave nella regione dell’Avana, a Cuba. Qui miscelò il primo Mojito della storia, o perlomeno la versione più vicina a quella dell’attuale cocktail. Infatti, “El Draque” (il nome che Drake diede alla bevanda per omaggiare se stesso) non era composto dagli stessi ingredienti che conosciamo noi oggi, ma comprendeva lime, acqua, zucchero raffinato di canna bianco, hierbabuena (una specie locale di menta) e aguardiente (un rum non invecchiato di bassa qualità).
Gli ingredienti principali erano il lime e l’aguardiente, infatti il primo con la sua vitamina C combatteva lo scorbuto, una malattia che era diffusa nelle navi, mentre il secondo scaldava gli animi dei marinai e gli dava energia.
Il Mojito dei giorni nostri comparve invece dalla seconda metà dell’Ottocento con la nascita del vero rum, quando Don Facundo Bacardi perfezionò le tecniche di distillazione e invecchiamento, fondando poi l’omonima distilleria.
Poco meno di cento anni dopo, fu Ernest Hemingway a rendere celebre la bevanda. Infatti è noto che il famoso scrittore apprezzasse particolarmente il cocktail e lo consumasse spesso nel suo bar preferito dell’Avana, “la Bodeguita del Medio”.
Inoltre esistono diverse teorie riguardo l’origine del termine “Mojito”. Alcuni ritengono derivi da “mojo”, un condimento tipico della cucina cubana, altri invece ritengono derivi da “mojadito”, che significa umido. Un’ultima ipotesi, la meno attendibile, fa risalire l’etimologia della parola al termine “vudù mojo”, che significa incantesimo.