di Filippo Schiaffino – Storia del Gin

Il ginepro

Dentro una bacca di ginepro, c’è una storia dal gusto indimenticabile, che parla di medicina, politica e società. Un flusso di innovazione e di intuizioni geniali, dove la storia e la leggenda si confondono.

Ciò che caratterizza il Gin è l’uso dei botanicals (il principale è il ginepro), e questi variano a seconda della ricetta segreta di ogni mastro distillatore.

I primi proto-gin sono stati prodotti in Italia, a Salerno. Alcuni monaci, realizzarono un orto botanico per approvvigionarsi delle materie prime da distillare, hanno condotto i primi esperimenti dove dell’alcol base veniva distillato insieme a coccole di ginepro. Il fine era di ottenere una bevanda per creare una medicina che fosse facilmente trasportabile e utilizzabile durante tutto l’anno.

Anche medicina

La formulazione del Gin è stata modificata poi nei Paesi Bassi verso la metà del Seicento ad opera di un medico noto come Franciscus Sylvius, il cui intento era quello di trovare un rimedio per curare i soldati olandesi che si ammalavano di febbre nelle Indie orientali.

Lo stipendio 

Una svolta importante avvenne con la caduta di Anversa nel 1585. Il Gin si diffuse sempre più in Inghilterra, la quale raggiunse l’apice della produzione. Quest’ultima divenne così importante che addirittura si arrivò ad utilizzare il distillato come parte del salario da destinare agli operai. Le conseguenze furono gravi, soprattutto dal punto di vista sociale per l’aumento del tasso di alcolismo nella popolazione più povera, con notevoli ripercussioni di ordine pubblico e di sicurezza. Il governo inglese tentò quindi di porvi rimedio con il Gin Acts ma senza successo.

Oggi

Le bacche di ginepro danno al distillato un tipico profumo e sapore facilmente riconoscibile, anche se questo non è attualmente verificabile nei Gin presenti sul mercato. Anzi esistono prodotti nei quali questo sapore è decisamente troppo blando e quindi non dovrebbero neppure essere chiamati Gin.

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